venerdì 2 novembre 2012

MISSIONE IMPOSSIBILE

MISSION: IMPOSSIBLE - 1966/1973

No, non voglio parlarvi della quadrilogia pseudo/bondiana ed ultratestosteronica portata sullo schermo da quel volpino nano di Tom Cruise, ma della serie originale che per sette stagioni (dal 1966 al 1973) imperversò nei tubi catodici di tutta America; anche perchè le similitudini tra i telefilms ed i films si limita al titolo, al remix della colonna sonora originale ed al personaggio  di James Phelps (stravolto nel ruolo) e che appare solo nella pellicola del 1996.




I "Missione Impossibile" (Mission: Impossible) del piccolo schermo erano tutta un'altra cosa. Mi ricordo ancora che da bravo ragazzino degli anni '80 me la tiravo fino a tardi per vedere l'episodio che passavano a notte fonda su Rete 4; 50min di puro divertimento nell'ammirare i miei "eroi" rendersi la vita complicata per portare a compimento piani assurdi ed arzigogolati nell'attuare la loro missione, appoggiati da una grossolana e divertente fanta/tecnologia anni '60 fatta di maschere facciali alla Diabolik, "microcircuiti" grandi come valigette, timer con numeratori a ventaglio e roba simile.

L'incipit degli episodi era sempre lo stesso:
Jim Phelps (Peter Graves) recuperava un magnetofo dai luoghi più assurdi e lo accendeva per conoscere attraverso la registrazione quale missione era stata affidata alla sua IMF (Impossible Mission Force) ovviamente "se tu o qualche altro membro della tua squadra doveste essere catturati o uccisi, l'agenzia negherà di essere al corrente dell'operazione." specificava la voce. e alla successiva frase "Questo nastro si autodistruggerà entro cinque secondi. Buona fortuna, Jim" il magnetofono comiciava a fumare e partiva l'indimenticabile "trillo" dell'inizio del theme song del mitico Lalo Schifrin.

E partiva il divertimento!
Diciamocelo al Team dell'IMF (che di volta in volta veniva scelto da Phelps) piaceva rendersi la vita difficile...cioè in parte le Missioni le rendevano Impossibili loro!
Un esempio per tutti: l'Agenzia affida loro l'incarico di far confessare ad un vecchio gangster dove ha nascosto il corpo di un suo rivale ucciso anni prima (a quanto pare l'unico modo per incastrarlo e farlo finire definitivamente dietro le sbarre)...e loro che fanno?
Lo interrogano stile Guantanamo? Lo drogano al punto di fargli confessare la ricetta segreta della torta di mele di Nonna Papera?
No. Troppo facile.
Molto più pratico drogarlo e rapirlo, "ringiovanirlo" di venti anni attraverso un improbabile (e temporaneo) processo chimico, ricostruire l'intero quartiere dove viveva il tipo in gioventù e convincerlo che la vita vissuta fino a quel momento era solo dovuta ad un trauma subito in un incidente stradale. Facile, no?
Così il gangster si ritroverà faccia a faccia con il rivale morto (un agente con la maschera facciale) e a studiare nuovamente il piano per farlo fuori ed occultare il cadavere insieme ai suoi soci (altri agenti mascherati).

E tutti gli episodi erano altrettante "passeggiate di salute"; coinvolgendo di volta in volta nelle loro macchinazioni occultismo,alieni, fantasmi, nazioni inventate etc...alla faccia della credibilità del piano e alla coerenza.
Ma lo spasso era proprio questo, perché la TV in fondo è divertissment.


Personaggi fissi in tutte le stagioni erano:

James "Jim" Phelps (Peter Graves) (ad esclusione della prima stagione, dove le Missioni le "prendeva in carico" un certo Daniel Brigg); capo dell'IMF ed organizzatore dei piani.

Willy Armitage (Peter Lupus); il forzuto del gruppo, una sorta di Stallone in "erba" (anche nella fissità recitativa)

Barney Collier (Greg Morris); il genio tecnico a cui era affidata la realizzazione di tutti i trucchetti elettronici. Quella di Morris all'epoca fu una scelta "coraggiosa". In quegli anni era un po' azzardato assegnare un ruolo di rilevanza in una serie di telefilm ad un nero. Fargli fare il ruolo di un genio laureato in elettronica poi...



Negli anni il resto della squadrà subì dei cambiamenti che videro "arruolati" nel cast attori del calibro di Martin Landau, Barbara Bain, Lynda Day George, Leonard Nimoy (si proprio quello di Star Trek), Lesley Ann Warren, Sam Elliott etc...
Anche le guest stars erano quasi sempre grossi nomi della televisione, spesso presi in prestito da altri telefilm di successo il che garantì nel tempo al serial diversi Golden Globe ed Emmy Award.

Negli anni '80 si riprovò a rilanciare il prodotto (in Italia uscì con il titolo "Il ritorno di Missione Impossibile") sempre con Peter Graves tra gli interpreti, ma l'antico splendore era ormai andato perduto e la nuova serie chiuse i battenti dopo solo 2 stagioni (1988-90).

Il ritorno di Missione Impossibile

A rivedere ora questi film forse fanno un po' tenerezza, ma hanno fatto parte di un'epoca dove la fantasia aveva più spazio e l'inventiva la faceva da padrona, senza bisogno di dover riciclare sempre la stessa spazzatura per propinarla ad un pubblico sempre più stordito ed annoiato.


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